mercoledì 10 giugno 2009

Chi è Arsène Lupin
Abilissimo ladro, mimetizzato nelle vesti di un raffinato gentiluomo, capace dei più sorprendenti travestimenti, che figura come protagonista di numerosi romanzi di Maurice Leblanc (1864 Rouen, 1941 Perpignan). Inventò il personaggio del ladro gentiluomo nel 1905, quando venne pubblicata la storia "L'Arrestation D'Arsène Lupin" sulla rivista Je sais tout. Nel 1907 fu pubblicata la prima novella, Arsène Lupin, "Gentleman Cambrioleur" ("Lupin, ladro gentiluomo"). Maurice LeBlanc, inventando in quei lontani anni il personaggio di Lupin, sicuramente non avrà mai immaginato che molto tempo dopo, nel lontano Giappone, un pronipote del suo Arsène Lupin (cioè Lupin III) avrebbe avuto un tale successo in tutto il mondo. A dispetto del suo ruolo negativo, Lupin diventa un eroe popolare, dotato di stile e classe, col quale Leblanc convive sino al 1939, due anni prima della morte. Il suo Lupin è naturalmente astuto e intelligente, ma anche freddo e deciso, romantico e altruista.E' protagonista di ben 54 tra racconti e romanzi, di un'opera unica del 1908, di una commedia del 1941, di un atto unico per la radio del 1936, e di alcuni film. I romanzi ed i racconti, evidentemente disponibili in Francia, sono costantemente ristampati in Giappone, dove Lupin deve la sua celebrità anche (e soprattutto) al suo grande nipote. Sino a qualche tempo fa in Italia era possibile trovare, purtroppo, solo un volume di racconti: Arsène Lupin, Mondadori, 1987.
Il Manga di Monkey Punch
Nel 1967 nasce la Manga Action e con lei il primo "manga" (fumetto) con in copertina Lupin (Rupan Sansei). Il 10 agosto 1967 viene pubblicata la prima avventura, il geniale mangaka (disegnatore) è Kazuhiko Kato, ormai conosciuto con il nome d'arte Monkey Punch. Kazuiko crea il personnaggio come probabile discendente del famosissimo Arsène Lupin, da sempre conosciuto e ammirato in Giappone. Le avventure di Lupin e soci sono imbastite, oltre che da scene d'azione mozzafiato e comicità, da forti componenti erotiche e bizzarre situazioni grottesche che contribuirono ad alimentare le correnti della rivoluzione sessuale nel Giappone. I manga cessarono, così, di essere solo una forma di intrattenimento infantile. Infatti date le ricorrenti allusioni sessuali, il manga è rivolto in particolare ad un pubblico adulto, più precisamente agli universitari. Ma, esattamente per lo stesso motivo, è tra i liceali che suscita il maggior entusiasmo. La prima serie cartacea di Lupin andrà avanti per cinque anni, sino alla fine dell'aprile 1972. Il 23 giugno 1977 Monkey Punch metterà mano alla seconda, col risultato di far raddoppiare le vendite di Action. La sera dell'uscita della prima di queste nuove puntate, in tutta Tokyo è impossibile trovare una sola copia della rivista. Quattro anni dopo, nel maggio del 1981, la conclusione. Nell'episodio intitolato Kanketsuhen (Capitolo Finale), Lupin, assieme ai suoi compagni, si ritrova su un isolotto deserto, che esplode davanti ad un attonito Zenigata. A galla sull'acqua rimangono una fondina, una pistola, una spada ed un reggiseno. Ma non è da escludere l'ennesima trovata di Lupin, seguita da una delle sue solite fughe rocambolesche. E' infatti lo stesso Monkey Punch a vagheggiare la promessa di un seguito. Nel numero successivo di Action appare un episodio a sorpresa, con un giovanissimo Lupin alle prese con Zenigata, già adulto sprovvisto però di impermeabile e cappello. In effetti, la terza serie dei manga di Lupin viene alla luce, ma solo nel 1997. Monkey Punch ne è solo il curatore, perchè a disegnarla è un mangaka di nome Shusay su testi di Satozumi Takaguchi. Le storie ricalcano le serie TV, ed il tratto è ispirato alla prima ed a Cagliostro. Sono apparse su Weekly Manga Action e su Action 2. Masatsuki Yamakami, si occupa invece della nuova serie, partita nel 1998, e attualmente serializzata sempre su Weekly Manga Action. Caratteristica di Yamakami è il tratto simile al Lupin della seconda serie, e il ricorso frequente a scene di nudo.
Film Pilot
Nel 1968, grazie alla mente di Gisaburo Sugii, nasce l'idea di fare di Lupin III un cartone animato. In quel periodo, Sugii aveva fondato la "ART FRESH" che riceveva su appalto lavori dalla Mushi e dalla Tokyo Movie. E fu proprio al patron di questa ultima, Yutaka Fujioka, che Suggii mostrò il fumetto di Monkey Punch per poterlo trasformare in cartone animato. Lupin III era molto "diverso" dai cartoni animati dell'epoca infatti i disegni del primo fumetto risultavano essere poco "giapponesi", molto nervosi e filiformi, insomma molto lontani dalle rotondità alle quali erano abituati i bambini. Ma proprio l'idea di un soggetto intriso di erotismo e anarchia, che possa saltarei vecchi preconcetti, fa credere a Fujioka di poter realizzare un lungometraggio da proiettare al cinema. Quindi viene messo in cantiere un "Film Pilot" da presentare alla casa distributrice Toho... ma la regia non viene affidata a Sugii ma a Masaaki Osumi che accetta senza esitazioni. Tutto questo avvenne malgrado le resistenze di Monkey Punch, che non vedeva di buon occhio i cartoni giapponesi dell'epoca. La produzione viene svolta dalla "A PRODUCTIONS", tra gli altri Yasuo Otsuka e Tsutomu Shibayama, la quale però lavorandoci soltanto nei ritagli di tempo ci impiega oltre un anno. Realizzato con un tratto sporco molto vicino al fumetto, il contenuto punta molto sull'erotismo e la commedia slapstick. Per problemi di budget la Toho si tira indietro e il film compresso nel formato televisivo (e così raddoppiato) trova terreno fertile nell'emittente di Osaka YTV (Yomiuri Television), la quale insieme alla Tokyo Movie era reduce dal successo di "Kyojin no Hoshi" (La stella dei Giants). Avuta carta bianca Osumi sceglie, in controccorenza, come sceneggiatore Atsushi Yamatoya il quale venendo dal "cinema vero" è alla sua prima esperienza nel mondo dell'animazione. La sceneggiatura che Yamatoya scriverà per il secondo episodio (originariamente destinata al mai realizzato lungometraggio per la Toho) verrà considerata il suo CAPOLAVORO. A Yasuo Otsuka viene affidato il ruolo di direttore dell'animazione della serie TV. Anticonformista per natura Otsuka prende l'occasione al balzo. Otsuka e Osumi decidono che in Lupin III gli oggetti e le automobili dovranno essere realistiche riproduzioni della realtà. Appassionato di armi e macchinari, Otsuka disegna così con meticolosa precisione tutti i dettagli. La Walther P38 di Lupin, ma anche Mauser, Beretta, Luger, Stenmark, MP e quanto d'altro. Le automobili non sono da meno; La Mercedes Benz SSK (modello 1928), l'auto voluta fortemente da Osumi per Lupin, la Renault Alpine A110 guidata da Fujiko nel I° Episodio, la buffa triruote Messerschmidt di Paikal (Whisky in Italia) nel Secondo Episodio "La barriera invisibile", Triumph, Jaguar, Alfa Romeo, Citroen, Austin... NON SI ERA MAI VISTO NULLA DI SIMILE!
La Prima Serie TV
Sono le 19:30 del 24 ottobre 1971, in pieno golden time, viene trasmesso il primo episodio "Lupin Moete iru ka...?" ovvero "Lupin brucia...?" Questo titolo riprende la famosa frase attribuita a Hitler quando gli Alleati stavano per entrare nella capitale francese, chiedeva furioso se il suo ordine di distruggerla era eseguito: "Parigi brucia...?". (In Italia viene trasmesso con il titolo "Trappola su quatrro ruote"). Gli indici di ascolto segnano 6,5% (oggi sarebbero nella media) ma allora si registravano medie del 20%... Osumi e Otsuka avevano già lavorato insieme e l'intesa era buona ma, quando la serie viene investita dalla crisi degli ascolti, il regista abbandona. Il veterano Otsuka chiede allora aiuto a due sue vecchie conoscenze: Hayao Miyazaki e Isao Takahata. Osumi e i suoi sceneggiatori avevano impostato la serie fino al 12° episodio, e alcuni episodi erano già entrati in fase di disegno. Quando Miyazaki e Takahata vengono chiamati per cambiare la serie, si trovano costretti a eliminarecompletamente circa 5 episodi, provocando una diaspora tra i sceneggiatori. I due risistemano gli Story-Board a partire dal 6° episodio, ma è dal 14° che Lupin III acquista definitivamente lo stile di Miyazaki. (Nei titoli di coda i "due" appariranno soltanto dal 17° episodio). Il cambiamento più evidente è in Fujiko che perde i suoi lunghi capelli, in parte la sua carica erotica e anche la sua amata Harley-Davidson. Nel episodio 16 si intravede una Citroen 2CV e la Mercedes Benz "di Osumi" viene sostituita dalla famosa Fiat 500. Queste scelte non sono casuali: Otsuka è un orgoglioso possessore della mitica utilitaria italiana, e Miyazaki guida la rustica 2CV, ma soprattutto il "socialista" Miyazaki non tollerava il mestiere di ladro di Lupin, dandy a bordo di una lussuosa auto checombatte la noia rubando. Con la Fiat 500 si vuole riavvicinare Lupin alle masse, ma in generale sono tutte le storie che si fanno più lineari e puntano fortemente sull'azione e sulle gag. Nonostante tutto gli indici di ascolto sono delll'8,8% e la YTV decide di interrompere la serie in anticipo all'episodio 23. Nel 1976, la quinta replica della serie fa registrare un indice medio pari al 27% con picchi del 32%... ...la Tokyo Movie riceve 10.000 lettere di fan che chiedono una nuova serie... ...il resto E' STORIA!!!Maasaki Osumi, ormai riconosciuto come realizzatore di un Lupin III unico e irripetibile, verrà chiamato dalla TMS nel 1993 a dirigere lo special televisivo... ..."Lupin Ansatsu Shirei" (ovvero "L'ordine di assassinare Lupin").
Lupin the 3rd in Italia Nel 1979, la prima edizione di Lupin fu mandata in onda in Italia in varie reti locali (Rete 4, RTV38) . Presentava un adattamento non sempre perfetto, ma in compenso non aveva subito alcuna "censura". La siglia iniziale riprende fedelmente le immagini dell'ultima sigla della prima serie giapponese, composta da varie scene tratte dagli episodi 8° 11° e 15°, mentre la canzone "Planet-O" è stata sostituita in Italia a "Lupin '71".Nel 1987, a seconda edizione fu curata dalla ex-Fininvest quando acquistò tutte e tre le serie tv. Venne riadattata e cambiati alcuni doppiatori; se questo fece migliorare un po' la qualità globale, certamente bene non hanno fatto gli adattamenti assurdi ed i tagli alle scene che sono state ritenute "d'imbarazzo" per i bambini... togliendo i dialoghi "sconci" e le inquadrature delle lettere giapponesi; mischiarono le puntate con quelle della 2a serie. Questa operazione di "taglia e cuci" è particolarmente odiosa, ad esempio si vedono dei fermi immagine di Jigen appena dopo aver sparato e si sente il nemico che urla "aaahhh..". Venne anche tolta la sigla "Planet O" e sostituita con "Lupin, l'incorreggibile Lupin", che ha come immagini un collage preso da alcuni episodi della terza serie.
I Film e i TV Special
A partire dalla fine degli anni settanta Lupin si è confrontato anche sulla lunga distanza, e da allora numerosi sono stati i lungometraggi cinematografici e non, e gli special televisivi a lui dedicati. Il primo film esce il 16 dicembre 1978 in uno dei più importanti cinema di Tokyo, e si intitola semplicemente Rupan Sansei. In seguito gli vengono attribuiti vari sottotitoli tra i quali Mamo No Ichien (La Prima Copia Di Mamoo) e Vs. Fukusei Ningen (Contro L'Uomo Immortale), mentre in Italia è conosciuto sia come Le Avventure Di Lupin III, che come Lupin III - La Pietra Della Saggezza. Produce la TMS, per la regia di Sooji Yashikawa, autore, in coppia con Atsushi Yamatoya, anche della sceneggiatura. Il character design è di Yuzo Aoki ed il layout di Tsutomu Shibayama. Lupin è alle prese con Mamoo, un essere che tenta di sottrargli, aiutato da Fujiko, la pietra che il nostro eroe ha trafugato da una piramide. La pietra custodisce il segreto dell'immortalità, e Mamoo vuole servirsene (manco a dirlo) per soggiogare l'umanità. Lupin e Fujiko scoprono che Mamoo altro non è che un gigantesco cervello, e l'uomo deforme che lo rappresenta un clone, creato nei laboratori segreti della sua isola. Mamoo tenta la fuga con un missile, che esplode grazie alla carica esplosiva che Lupin ci ha piazzato dentro. Prima del film gli spettatori assistono alla proiezione del pilota del 1969, per l'occasione rifotografato in cinemascope e ridoppiato. Il 15 dicembre 1979 è la volta di Rupan Sansei - Kariosutoro No Shiro (Lupin III - Il Castello Di Cagliostro, idem in Italia), che arriva nei cinema nipponici dopo il successo ed un premio al Festival di Cannes. La produzione è dello Studio Telecom per Yutaka Fujioka, la regia e la sceneggiatura (questa con Haruya Yamazaki) sono del più grande di tutti: Hayao Miyazaki, che in veste non ufficiale cura anche l'animazione ed il character design assieme a Yasuo Otsuka, il quale ricopre il ruolo di supervisore e capo delle animazioni.Questa la trama: dopo un colpo in un casinò, dagli esiti poco soddisfacenti, Lupin e Jigen si recano nel piccolo Principato di Cagliostro, sulle tracce del falsario (e soprattutto dei suoi clichè) responsabile del denaro falso (e inutile) da loro appena trafugato. Qui si imbattono e soccorrono una ragazza in fuga da loschi figuri. Lei però scappa via prima che possano parlarle. Ma Lupin l'ha già incontrata, dieci anni prima. Allora lui era un ladro ancora inesperto e lei solo una bambina. La ritrova cresciuta e promessa sposa, contro la propria volontà, al malvagio conte di Cagliostro. Le mire del conte sono rivolte all'anello di Clarice, che incastrato in quello che già possiede rivelerà un inestimabile tesoro nascosto. Lupin salva Clarice, ma non solo: inseguito da Zenigata, fa in modo che l'ispettore ed il mondo intero scoprano quale nefasto potere sotterraneo, tramite la circolazione mirata del denaro falso, il Principato abbia esercitato nel corso dei secoli: persino la sconfitta di Napoleone e la crisi del '29 sono imputabili ai Cagliostro! Per finire Lupin scopre la natura del tesoro: una città romana sepolta nelle acque trattenute dalla diga dietro il Principato. Fujiko, dal canto suo, mette le mani sui preziosi clichè. Finale con Lupin che saluta una malinconica Clarice.Considerato quasi unanimemente il miglior Lupin di sempre, Il Castello Di Cagliostro merita pienamente questo giudizio. Miyazaki ha da vita ad un Lupin dai tratti più giovanili, più misurato ma innegabilmente fedele a se stesso, che si muove in una vicenda a dir poco mozzafiato. Grandissima trama con profusione di inseguimenti spericolati, arrampicate vertiginose, salti nel vuoto e così via. E con una componente poetica che arricchisce la già sfaccettata dimensione lupinesca. Il tutto animato in maniera sublime: il tratto morbido di Miyazaki e Otsuka è perfetto per le animazioni fluide e velocissime proprie del regista, che qui da fondo a tutta la sua maestria. Un esempio: l'inseguimento iniziale, con la 500, auto di cui Miyazaki ed Otsuka sono da tempo estimatori, e alla quale non rinunciano nemmeno in quest'occasione. Bellissimi anche i colori, nitidi e luminosi, ed i fondali, riccamente particolareggiati, altro punto di forza miyazakiano. C'è bisogno di dirlo? DA VEDERE. Per la storia Miyazaki e Haruya Yamazaki si ispirano a due romanzi di Leblanc, La Contessa Di Cagliostro (1923) e La Signorina Dagli Occhi Verdi (1926). Nel primo incontriamo Clarice, nel secondo Arsène Lupin scopre un'antica città sommersa. Altro riferimento è un film d'animazione del regista francese Paul Grimault, La Bergère Et Le Ramoneur del 1952, poi rigirato nel 1979 col titolo Le Roi Et L'Oiseau. Il 13 luglio 1985 vede l'uscita di Rupan Sansei - Babiron No Oogon Denzetsu (Lupin III - La leggenda dell'oro di Babilonia), una produzione Yutaka Fujioka e TMS. La regia è di Seijun Suzuki e Shigetsugu Yoshida, la sceneggiatura di Yoshio 'Gizo' Urasawa e ancora di Atsuya Yamatoya, ed il character design di Yuzo Aoki, Tatsuo Yanagino e Hidetoshi Owashi. Stavolta Lupin è alla ricerca del leggendario oro di Babilonia, che pare sia nascosto nel sottosuolo di New York. Suo antagonista il boss mafioso Marciano. Nel finale il nostro eroe porta via il tesoro addirittura ad una bellissima extraterrestre, che per tutto il film si era celata sotto le sembianze della vecchia Rosetta. Il film successivo debutta il 26 dicembre 1987, e pur essendo un lungometraggio, si tratta di un OAV: Rupan Sansei - Fuma Ichizoku No Inbo (Lupin III - L'Intrigo Della Famiglia Fuma, in Italia Lupin III - La Cospirazione Dei Fuma), prodotto da TMS e Kooji Takeuchi, con la regia di Masayuki Oseki, la sceneggiatura di Makoto Naitou ed il character design nuovamente di Otsuka (che tra l'altro non abbandona la 500). La storia inizia dove il manga si era fermato, con Zenigata che crede morti Lupin e la banda. Li ritrova invece, e più in forma che mai, alla ricerca di un tempio d'oro e lanciati a salvare Murasaki, la promessa sposa di Goemon. Dopo Cagliostro, a mio avviso, il miglior film di Lupin, con un eccellente disegno e fondali dalle bellissime tonalità pastello. Gli ultimi tre film sono invece più recenti. Rupan Sansei - Kiutabare! Nostradamusu (Lupin III - Và All'Inferno Nostradamus, titolo italiano: Lupin III - Le Profezie Di Nostradamus) esce il 31 marzo 1995 ed è prodotto dallo Studio Telecom della TMS, lo stesso del Castello Di Cagliostro. Per questo motivo può vantare un disegno davvero bello, che lo rende uno dei migliori film della serie. La regia è di Shumya Ito, la sceneggiatura dello stesso Ito affiancato da Hiroshi Kashiwabara. In quest'avventura Lupin deve vedersela con un miliardario di nome Douglas, possessore del libro di Nostradamus, e con una setta che prende nome dal veggente stesso, che ne rapisce la figlia Julia, con l'intenzione di impossessarsi del libro. Ma anche a Lupin fa gola, e parecchie saranno le sue peripezie nel tentativo di arrivare alla cassaforte che lo custodisce, posta nel 200° piano del palazzo di Douglas, l'Earth Building. Non ultima la sua permanenza in una terribile prigione della setta. Lo scontro finale è inevitabilmente dentro la cassaforte, della quale Julia è una sorta di chiave. Il gigantesco palazzo crolla, i capi della setta muoiono e Lupin salva Julia. Per poi scoprire che il libro di Nostradamus è stato pasticciato a dovere dalla bambina. Alla fine del film appare una dedica a Yasuo Yamada il doppiatore ufficiale di Lupin, morto in Giappone, per emorragia cerebrale, il 19 marzo 1995: "A Yasuo Yamada, eterno Lupin III: grazie".Rupan Sansei - Dead Or Alive (Lupin III - Vivo O Morto, per noi Lupin III - Trappola Mortale), esce il 20 aprile 1996 ed è l'ennesima produzione TMS. La regia è dello stesso Monkey Punch, la sceneggiatura ancora di Hiroshi Kashiwabara. Stavolta Lupin si trova nella repubblica di Zufu, alla ricerca di un tesoro nascosto in un'isola artificiale, sorta attorno al relitto di una vecchia portaerei. Dovrà affrontare il despota colonnello Kubikai ed i suoi uomini, ma anche il temibile meccanismo a protezione dell'isola, la Nanomachine. In un vorticare di colpi di scena e travestimenti (Lupin sin quasi alla fine assume le sembianze del figlio del vecchio re deposto, da tutti creduto morto ed effettivamente morto davvero) la banda arriva comunque a spuntarla. Fujiko riesce a trasformare in oro i vari Nanomachine, e Lupin mette le mai sullo stesso colonnello, anch'egli trasformato in oro e tagliato in due dalla spada di Goemon.Per l'ultimo film ancora poche informazioni: è un OAV datato 2002, dal titolo Rupan Sansei - Ikiteita Majutsushi - Return of Pycal (Lupin III - Il Mago è ancora vivo - Return of Pycal).Per quanto riguarda gli speciali, cioè film televisivi, Lupin è talmente famoso che a partire dall'89, ogni anno ha visto la realizzazione di uno special, i primi due affidati ad un grande come Osamu Dezaki. Per cui ecco il semplice elenco con i vari titoli (il secondo di quelli italiani si riferisce alla versione televisiva, andata in onda su Italia 1). In tutti la giacca di Lupin è quella rossa.Da ricordare, per concludere, un film dal vivo del 1974 della Toei, che rappresenta quindi il primo lungometraggio di Lupin: Nenriki Chin Sakusen (Strana Strategia Psico-cinetica). Il soggetto è di Monkey Punch e Lupin indossa per l'unica volta una giacca bianca.

Nessun commento:

Posta un commento